La labirintite è un’infiammazione dei canali semicircolari, ovvero le strutture che compongono l’orecchio interno. Molti ne soffrono senza saperlo e senza conoscerne le cause. Segui l’articolo per tutte le informazioni a riguardo.
Comporta una notevole compromissione dell’equilibrio e alterazioni uditive (associati al sistema vestibolare e alla coclea). Colpisce tutte le fasce d’età ed è invalidante. I fattori che aumentano il rischio sono: alcolici, allergie, stress, fumo, infezioni e alcuni farmaci. Le cause più frequenti sono quelle infettive.
Nei bambini la labirintite può derivare da un’otite media. Le labirintiti causate da un’infezione batterica sono associate a un alto rischio di perdita permanente dell’udito. Per gli adulti, le cause sono spesso virali: una labirintite può anche seguire un raffreddore. Cause più rare sono traumi cranici e disturbi autoimmuni. Le vertigini sono il sintomo principale della labirintite.
Altri possibili sintomi sono dolore all’orecchio, cervicale e movimenti oculari incontrollati che rendono la visuale più sfocata, segnalando un problema di equilibrio; spesso si manifestano anche gli acufeni (fischi provenienti dall’orecchio stesso dopo l’infiammazione).
Le infezioni batteriche richiedono una terapia antibiotica specifica, inutile se la causa è un’infezione virale. Potrebbero essere prescritti antistaminici, corticosteroidi e antivirali, ma anche farmaci sintomatici.
Si consiglia di stare fermi, evitare luci e rumori, lettura, movimenti bruschi e qualsiasi fonte di stress. Quando si hanno i capogiri occorre sedersi subito, mentre quando ci si alza da sdraiati bisogna farlo lentamente e sedersi prima di rimettersi in piedi. Riprendere le attività lentamente.
Niente sforzi come la guida fino ad una settimana dopo i sintomi; dieta sana e consumo limitato di cibo e caffeina, yoga, meditazione, riabilitazione vestibolare sono preferibili. Lo specialista in questione è l’otorinolaringoiatra.
Il medico deve essere consultato alle prime vertigini con disturbi dell’equilibrio o cali dell’udito (oppure anche vista doppia, alterazioni della camminata, debolezza parziale, svenimento, vomito associati a un aumento della temperatura corporea sopra i 38 °C).
I casi in cui si rischia di perdere l’udito sono rari e i sintomi spesso scompaiono dopo una settimana; da non escludere il ricovero per il forte vomito. Molti pazienti si sentono molto meglio passati 2/3 mesi dalla diagnosi.